Edificio resienziale di edilizia privata

Comune di Milano

L'edificio di progetto sorge in un’area trapezoidale che si innesta a cuneo nei lotti circostanti e presenta un solo lato sulla strada. La zona circostante è piuttosto disordinata e informe. Non c’è alcun elemento formale di rilievo al di fuori del canale della Martesana sullo sfondo. Al di là della strada esiste un sopraelevato ferroviario a carattere di trasporto merci avvolto nel verde, otticamente non nocivo.

La via Chioggia è caratterizzata da edifici bassi a due tre piani fuori terra costruiti all’inizio del secolo in stile tradizionale e semplice. In corrispondenza del lotto di progetto l’edificato si interrompe per poi riprendere con edifici residenziali alti sette piani di edilizia economica degli anni settanta.
All’interno dei vari lotti circostanti c’è un minuto e frammentato tessuto di capannoni che non raggiungono i cinque metri altezza.
Date queste premesse ambientali la progettazione della nuova costruzione cerca di non perdere l’occasione di ricucire l’ambiente urbano descritto conl’inserimento del nuovo volume.

Ne è risultato un edificio dal volume differenziato: da un lato si collega alle dimensioni minute di via Chioggia e dall’altro a quelle degli edifici alti sullo sfondo, attraverso un andamento morbido a salire in verticale da sud a nord, collegato contemporaneamente a uno spostamento in orizzontale a gradini da est a ovest che avvicina l’edificio alle case alte sullo sfondo.

L’edificio è compatto occupa solo il 30% dell’intero lotto e privilegia le zone verdi.
I piani terra e gli spazi liberi antistanti sul lato ovest dell’edificio sono destinati ad artigianato evoluto non inquinante
Si sono separati gli ingressi dei laboratori dalla parte residenziale, ai laboratori si accede dai giardini mentre alle residenze si accede dalla parte est dell’edificio attraverso un percorso quasi lineare che raggiunge prima le due scale.